Si parla molto dei compro oro e di come questi siano stati presi d’assalto dagli italiani che, vendendo il loro oro usato, hanno trovato il modo di far fruttare piccole e inutilizzate riserve di preziosi in modo semplice e legale.
In effetti, stando agli ultimi dati diffusi, il fenomeno sembra aver conquistato una gran fetta dei nostri connazionali: circa il 30% degli Italiani si sono rivolti al mercato dell’oro usato nel solo 2013.
Certo la crisi economica ha inciso: sono molti coloro che hanno affrontato in questo modo spese impreviste, ma non basta a spiegare un boom che va avanti da ormai più di due anni.
La fortuna di questo mercato è data dal fatto che l’oro, così come l’argento, mantengono il loro valore inalterato nel tempo.
A tale proposito è bene considerare che parlare di oro usato non è del tutto corretto. Meglio sarebbe parlare di oro lavorato, dato che il valore dei gioielli non è influenzato in alcun modo dall’epoca di produzione, dall’uso che ne è stato fatto o dallo stato di conservazione.
L’unico dato rilevante è la quantità di metallo puro contenuta nella lega utilizzata per la loro realizzazione.
L’oro è troppo malleabile per essere impiegato tal quale in campo orafo: non troverete mai in commercio dei gioielli in oro 24 Kt (ovvero oro puro).
Si procede in genere alla creazione di leghe che sfruttano le caratteristiche di altri materiali, cui si ricorre in diverse percentuali, quali argento, rame e palladio, la cui presenza incide quindi sul valore del metallo.
Il primo passo da compiere per capire quanto potrebbe convenire vendere l’oro di cui siamo proprietari è quindi quello di individuarne la caratura (o titolatura) e capire quanto oro puro è in essi contenuto.
Per farlo, il metodo più semplice consiste nell’esame diretto dell’oggetto, alla ricerca del dato impresso in punzonatura accanto al marchio e posto, in genere, in parti nascoste, come le chiusure.
Qualora non fosse possibile individuare l’incisione, magari trattandosi di pezzi molto antichi o danneggiati, è sempre possibile rivolgersi ad un compro oro OroElite e chiedere una valutazione.
Molto spesso questo servizio è offerto gratuitamente e senza impegno e permette, ricorrendo a indagini specifiche quale il saggio alla tocca, di risalire alla specifica composizione della lega.
Per conoscere il valore di mercato è poi necessario individuare il prezzo corrente dell’oro 24 Kt. Esistono molti siti specializzati che tracciano costantemente l’andamento delle quotazioni dell’oro, ma per velocizzare la procedura ed ottenere in pochi istanti un risultato affidabile, è preferibile accedere ai siti aziendali dei compro oro.
Grazie infatti all’intervento in questo settore di grandi brand nazionali e internazionali, sono oggi molti gli esercenti che offrono ai propri clienti una serie di servizi accessori molto utili e vantaggiosi, fruibili attraverso il web.
Tra essi spiccano senza dubbio la valutazione online e il blocco del prezzo.
La prima consente, tramite la compilazione di maschere intuitive, di ottenere una valutazione attuale del proprio monile, semplicemente inserendo i dati relativi alla caratura e al peso dell’oggetto (calcolato al netto di eventuali pietre preziose, la cui valutazione segue criteri differenti).
Il prezzo mostrato, che tiene conto della quotazione corrente dell’oro puro, sarà comprensivo dello spread applicato dal singolo compro oro.
Le valutazioni possono quindi cambiare da sito a sito, ma in media sono molto vantaggiose: le dimensioni dei marchi infatti, con la conseguente movimentazione di grandi quantità di preziosi, permette di offrire dei prezzi molto allettanti.
Qualora poi la quotazione offerta risulti soddisfacente, è possibile sfruttare il blocco del prezzo: con un semplice click si riesce cioè a fermare la valutazione, rendendola insensibile alle eventuali fluttuazioni negative del mercato per un periodo che, a seconda dei casi, varia dalle 24 alle 48 ore.
Sarà sufficiente stampare il certificato di prenotazione generato dal sistema e presentarsi in un punto vendita affiliato muniti di documento di identità valido e codice fiscale.
La transazione infatti deve essere effettuata di persona, per permettere una compiuta identificazione, non essendo attualmente ammessa dalla legge una procedura svolta completamente online.